Rapporti duraturi: sono ancora possibili ?

 In Relazioni

I numeri delle separazioni coniugali sono indubbiamente altissimi, ad esempio da dati ISTAT nel 2014 ci sono stati 189.765 matrimoni e 89.303 separazioni. Ma quali possono essere i motivi di questi dati in crescente aumento negli anni ?

 

II matrimonio e l’amore coniugale sono diventati beni di scarto? II pluralismo del mondo moderno ha portato all’ incapacità di impegnarsi anche nei rapporti umani? La moderna concentrazione sull’ individuo e sui suoi interessi ha determinato un egoismo che distrugge sempre più valori come la fedeltà, la pazienza e la stabilità ?

In realtà questi sono dati superficiali, basati sull’esperienza attuale, ma in realtà le coppie non hanno mai vissuto insieme tanto a lungo come oggi. Questa affermazione può sorprendere, ma al momento attuale l’aspettativa di vita è quasi triplicata negli ultimi duecento anni. Nel diciassettesimo secolo non raggiungeva i trent’anni! Questo significa anche che molti matrimoni finivano per la morte di uno dei coniugi. La frase “finchè morte non ci separi” aveva allora un significato completamente diverso rispetto a quello attuale. La morte interrompeva la convivenza dei partner in un momento in cui oggi la maggior parte delle persone ha ancora davanti a se più di metà della propria vita coniugale.

Un altro aspetto valido fino a non più di cinquant’anni fa era che il matrimonio era una comunità economica. In passato era impensabile per la maggior parte delle persone interrompere un matrimonio proprio per motivi di sopravvivenza economica. A volte è così ancora oggi, alcuni matrimoni restano in vita per motivi economici anche se emotivamente sono già finiti da un pezzo. Oggi però la sopravvivenza materiale non e più un motivo sufficiente per restare insieme, soprattutto da quando le donne, grazie all’ istruzione e al lavoro, possono rinunciare a qualcuno che le “mantenga”.

Terzo aspetto che voglio sottolineare è che in passato vi era una chiara divisione dei ruoli basata sulla necessita di complementarità. Il lavoro esterno competeva all’uomo come quello in casa alla donna. Anche se tali ruoli esistono ancora oggi (a volte addirittura nascosti dietro modi di dire progressisti), questo fattore di stabilità continua a perdere di vigore. Sempre più gli uomini si affermano come educatori e casalinghi e molte donne si affermano nel lavoro e nella società. In questo modo diventano più indipendenti l’uno dall’altro.

Ultimo e non per questo meno pesante è il fatto che nel passato il matrimonio era protetto daIla religione. La dottrina della chiesa, che considera il matrimonio indissolubile, è stata per lungo tempo una norma sociale e legale. Chi la violava diventava un “fuorilegge” anche nella vita sociale. Oggi tali sanzioni non sono più legate alla visione del mondo.

Oggi tutti questi fattori hanno perso d’importanza, ciò significa che la stabilità del matrimonio dipende sempre più dalla qualità del rapporto di coppia. II restare insieme dipende sempre più dall’armonia e dall’amore all’interno della coppia. Comprensione reciproca e amore sono pero fattori molto soggettivi che sottostanno alle oscillazioni dei sentimenti e dipendono unicamente dagli interessati, dalle loro caratteristiche, dalle loro capacita e dal loro sviluppo.

 

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