Il nostro sonno
Come possiamo stabilire la più giusta unita’ di tempo per l’uomo? Dovremmo innanzitutto considerare che il giorno di ventiquattro ore e’ da sempre il “metro naturale” che permette agli esseri umani di organizzare la loro esistenza. Il rapporto tra il giorno e la notte divide infatti la nostra vita in fasi alterne di veglia e di sonno, di attività e di riposo.
Il sonno, questa pausa rigeneratrice, dovrebbe insegnarci che il corpo ha le sue necessita’. La natura ha provveduto a creare la notte in cui il corpo dovrebbe rigenerare i tessuti logorati durante il giorno, ma l’uomo, con la luce elettrica, tradisce queste esigenze naturali. Questo, nel tempo, crea l’insorgere di una vasta gamma di sintomatologie psichiche ed organiche. Ogni manifestazione di tensione nervosa del cuore, dello stomaco o delle funzioni vegetative mostra chiaramente che abbiamo rotto il ritmo naturale e ne dobbiamo pagare le conseguenze. Uno dei sintomi più evidenti e’ l’insonnia, una manifestazione di nervosismo di cui soffrono molti occidentali.
A peggiorare la situazione si aggiunge il fatto che una persona molto tesa e’ sempre meno capace di arrivare ad un rilassamento completo. Pertanto, non solo vive nell’agitazione tutto il giorno, ma porta in se’ qualche tensioni anche durante il sonno, peggiorando le sue condizioni sempre di più. Essa non può “lasciare” il corpo fisico, che dovrebbe essere uno strumento da utilizzare solo durante il giorno. Non riesce a “far respirare la propria anima. Ogni persona che comincia a soffrire di insonnia dovrebbe seriamente riflettere sui suoi ritmi vitali e fare il possibile per riarmonizzarli.